thebeatles-eightdaysaweek-p-s-vg-7-record-307635E’ il pomeriggio del 6 ottobre 1964 quando i Beatles entrano nei leggendari Abbey road studios di Londra per registrare Eight days a week: ci impiegheranno qualche ora e il brano entrerà a far parte dell’album Beatles for sale del 1964 pubblicato per il mercato europeo. Curiosamente la canzone arrivò negli States soltanto con l’Album Beatles VI nel giugno del 1965: alcuni dj radiofonici riuscirono a trasmettere via radio la versione europea della canzone, tanto che la Capitol records pubblicò il singolo Eight days a week per il mercato americano. Il brano non venne mai suonato dai Fab Four dal vivo.

BBC_SessionsE’ il 6 ottobre di 3 anni dopo, esattamente nel 1967, quando Stevie Wonder e Jimi Hendrix si ritrovano negli studi radiofonici della BBC, grazie al fatto che il chitarrista americano avrebbe registrato proprio quel giorno una performance live per la trasmissione ‘Top Gear’. Hendrix era in Inghilterra da poco più di un anno e la sua carriera, nelle mani di Chas Chandler, stava letteralmente esplodendo…
Chi ha avuto la fortuna di ascoltare la jam scaturita spontaneamente la definì memorabile.

 

pink-floyd-1967In contemporanea a Brighton, a 67 miglia di distanza da Londra, si tiene un contest che, apparentemente, con la musica ha poco a che fare: si tratta del Miss Teenage Brighton Contest. La musica in realtà c’entra eccome: in una pausa del concorso suonano i Pink Floyd, freschi della recente pubblicazione di The piper at the gates of dawn, il loro primo album uscito il 5 agosto. La band inanella nel 1967 una lunga serie di esibizioni dal vivo che concorreranno all’ascesa della band verso la notorietà mondiale.

 

inthroughtheoutdoorE’ sempre il 6 ottobre, ma del 1979, quando i Led Zeppelin arrivano alla numero 1 della US Album chart con In through the out door. Interessante aneddoto legato alla copertina dell’album: ne esistono 6 versioni, tutte riproducono l’interno di un bar fotografato da 6 angolazioni diverse. Chi acquistava l’album in quegli anni lo faceva però a ‘scatola chiusa’: il disco veniva infatti venduto confezionato in una busta di carta beige, per non dare la possibilità all’acquirente di sapere quale delle foto avrebbe visto sulla copertina.