Il 27 non è decisamente un numero fortunato, quando si parla di musica. Sono infatti moltissimi (molti più del ‘soliti’ noti), gli artisti prematuramente scomparsi a questa età che hanno perso la vita nelle circostanze più disparate: suicidio, overdose di droga, abuso di alcool, soffocamento. Ma la loro scomparsa prematura ha contribuito a costruire il loro mito rendendo la loro musica immortale. Andiamo quindi a vedere chi sono i membri del cosiddetto e maledetto ‘Club dei 27’…
Jim Morrison
Idolo della rivoluzione culturale degli anni ’60, Jim il maudit, morì nel 1971. Il suo corpo privo di vita fu trovato immerso in una vasca da bagno, la morte attribuita ad un attacco cardiaco, ma il caso è ancora avvolto dalle fitte nebbie del mistero: nessuna autopsia fu effettuata sul suo corpo e sull’episodio esistono diverse versioni, discordanti tra loro. La compagna, Pamela Courson, sostenne di aver consumato eroina con Jim e di averlo visto entrare nella vasca subito dopo.. Ad ingigantire il mito una corrente di pensiero secondo cui Jim simulò la propria morte per ritirarsi dalla vita pubblica e per assistere alla reazione del mondo alla notizia del suo decesso.
Jimi Hendrix
Un’altra morte avvolta nel mistero, è quella di Jimi Hendrix. Il chitarrista fu trovato la notte del 18 settembre 1970 dalla compagna Monika Dannemann, riverso in una pozza di vomito nell’appartamento in cui viveva al Samarkand Hotel. Fu portato all’ospedale, ma non ci fu nulla da fare. Secondo il referto, il cantante morì per soffocamento provocato dal suo stesso vomito dopo l’ingestione di barbiturici, ma un’altra teoria vuole che la morte sia avvenuta durante il trasporto in ospedale.
Janis Joplin
Erano trascorse circa due settimane dalla morte di Jimi Hendrix quando, il 4 ottobre dello stesso anno, la cantante Janis Joplin fu trovata morta in un motel a Hollywood. Secondo la versione ufficiale ad ucciderla fu un’overdose di eroina. Janis venne ritrovata riversa in una pozza di sangue e, pare, il suo corpo fu ritrovato ben 18 ore dopo il decesso. nessuna avvisaglia, nessuna richiesta di soccorso. Dunque resta un alone di mistero anche attorno a questa morte.
Kurt Cobain
Il corpo del frontman dei Nirvana fu ritrovato l’8 aprile del 1994 da un operaio nella serra della sua casa di Seattle. Pare che Kurt Cobain si sia suicidato con un colpo di fucile in pieno volto. Accanto al suo corpo fu ritrovata una lettera d’addio in cui spiegava di non provare più emozioni nel fare musica, nel salire sul palco e nell’essere avvolto dalla folla. Inoltre, dichiarava il proprio amore per la moglie Courtney Love e la figlia Frances Bean. Anche su questa morte sono state fatte ipotesi differenti, pare che la moglie, qualche giorno prima, avesse ingaggiato un investigatore per attorno alla morte di Cobain e, dalle analisi sul suo corpo risultò che il cantante aveva assunto una piccola dose di eroina prima di compiere il folle gesto.
Amy Winehouse
Ultima, cronologicamente parlando, ad aggiungersi al nefasto Club è stata Amy Winehouse, la regina del soul bianco. Amy fu ritrovata nel letto della sua casa londinese di Camden Town dalla sua guardia del corpo, il 23 luglio 2011. causa del decesso: overdose di alcool.
Dalla testimonianza della sua guardia del corpo che era con lei la sera prima della sua morte, Amy quella sera bevve molta vodka e si ‘incantò’ per ore a guardare i video delle sue canzoni su youtube, comportamento assai strano per chi la conosceva bene. la mattina successiva il bodyguard la vide distesa sul letto e pensò stesse dormendo, ma, ritrovandola ore dopo nella stessa posizione, capì che non era così: quando la soccorse purtroppo Amyt era già morta. Da qualche tempo era riuscita ad uscire dalla dipendenza dalla droga, ma aveva ripreso a bere pesantemente e questo le fu fatale. La sera prima di morire, Amy era in casa da sola con il suo bodyguard e cominciò a bere molta vodka. Si racconta di un particolare: qu. ella sera la cantante guardava i suoi video su Youtube, e risultò questo un comportamento alquanto strano, visto che non amava farlo.
Assolutamente da non perdere il docufilm del regista inglese Asif Kapadia, presentato al Festival di Cannes nel 2015: Amy – the girl behind the name.
Le tragiche morti a 27 anni di giovani artisti, non si limitano solo a questi casi più noti, sono molti altri gli appartenenti al Club, alcuni nomi: Brian Jones, polistrumentista e fondatore dei The Rolling Stones, annegato nella piscina della sua villa; Ron “Pigpen” McKernan, membro fondatore e tastierista dei Grateful Dead, morto in seguito ad una emorragia gastrointestinale; Jacob “Killer” Miller, cantante e leader degli Inner Circle, deceduto in un incidente stradale; Kristen Pfaff, bassista delle Hole, morta per overdose di eronia; Richey Edwards, fondatore dei Manic Street Preachers, scomparso dal 1° febbraio 1995. Come loro, molte altre giovani vite artistiche spezzate nel fiore degli anni, 27 maledetti anni, per l’esattezza…