Doppia ricorrenza nel giorno dell’epifania: il 6 gennaio 1937 nasce ad Asti Paolo Conte, l’avvocato cantante della canzone italiana, personaggio schivo ma, nonostante ciò, grande protagonista della storia della musica italiana. L’altro grande protagonista di oggi è Adriano Celentano, che nasce a Milano esattamente un anno dopo, il 6 gennaio 1938.
Grande estimatore del jazz, che imparò a conoscere ancora bambino attraverso l’amore clandestino che, in piena epoca fascista, i genitori nutrivano per la musica colta americana, Conte ha saputo coniugare un approccio colto alla musica, con la tradizione musicale del nostro paese, dando alla canzone italiana nuova linfa.
Completamente differente l’approccio alla musica di Adriano Celentano, sorta di istrione della musica e dello spettacolo a stelle strisce, che seppe rivoluzionare partendo dal rock and roll che, a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, fece il suo sbarco nel Belpaese.
Il miglior modo di celebrare questi due compleanni e farlo parlando di Azzurro, forse la canzone italiana più famosa di sempre: una marcetta inusuale che, anche grazie alle splendide parole di Vito Pallavicini e all’interpretazione anticonvenzionale del molleggiato, riscosse un successo enorme sin dalla sua pubblicazione. Si potrebbero scrivere, e già sono stati scritti, interi libri su questa canzone: c’è chi ci vede un perfetto quadro dell’Italia post boom economico, chi una versione musicale italiana delle proustiane memorie di un tempo perduto. Noi vogliamo vederci solo una bellissima canzone italiana, attraverso cui celebrare il compleanno di due grandi personaggi della nostra musica.
In questo video tratto dal programma “Stasera…” del 1969, una sorta di video musicale ante litteram, decisamente rivoluzionario per i tempi: lo studio in cui il Molleggiato si muove è vuoto, gli sfondi resi ancor più grigi dalle riprese in bianco e nero, le uniche scenografie sono un gruppo di ballerini che si muovono mimando un treno dei desideri che all’incontrario va ed un baobab trasparente, che richiama l’eco lontana di ambientazioni africane rievocate dal protagonista bambino della canzone
Conte scrisse Azzurro nel 1968, dopo essere entrato ufficialmente nel Clan due anni prima e aver già scritto per Celentano e la Mori “La coppia più bella del mondo”: sarà sempre molto restio a cantarla, tanto che la prima versione di Azzurro cantata dall’avvocato astigiano arriverà solo in un disco dal vivo del 1985, mentre per una versione in studio occorre attendere fino al 1998. In questo video una versione live della canzone durante un concerto ad Amsterdam, nel 1988.
Di azzurro sono state suonate e registrate infinite versioni: ci piace ricordarne alcune tra le più originali, come quella del coro a bocca chiusa Città di Napoli, immortalata nel film il Pap’occhio, diretto da Renzo Arbore
Infine una sconclusionata versione alternativa dei tedeschi Toten Hosen, risalente al 1990, registrata (con tanto di apparizione finale del cantiere del nuovo stadio Meazza di Milano) per celebrare gli incombenti mondiali calcistici che, in quell’anno, proprio la Germania avrebbe vinto. Per questa versione punk il gruppo di Düsseldorf mantiene il testo in lingua italiana (più o meno…).