genova1970I genovesi, perlomeno quelli con un po’ di capelli grigi in testa, hanno la data del 7 ottobre 1970 ben impressa nella mente: 44 i morti di un’alluvione devastante, che colpì il capoluogo ligure sommergendolo dal centro sino al quartiere di Voltri, estremo ponente cittadino. Noi quell’evento vogliamo ricordarlo grazie ad una delle più belle canzoni di Fabrizio De André: questa le parole con cui Fabrizio presenta il brano per il concerto di Treviglio del 24 marzo 1997.
“Questo del protagonista di Dolcenera è un curioso tipo di solitudine. È la solitudine dell’innamorato, soprattutto se non corrisposto. Gli piglia una sorta di sogno paranoico, per cui cancella qualsiasi cosa possa frapporsi fra se stesso e l’oggetto del desiderio. È una storia parallela: da una parte c’è l’alluvione che ha sommerso Genova nel ’72, dall’altra c’è questo matto innamorato che aspetta una donna. Ed è talmente avventato in questo suo sogno che ne rimuove addirittura l’assenza, perché lei, in effetti, non arriva. Lui è convinto di farci l’amore, ma lei è con l’acqua alla gola. Questo tipo di sogno, purtroppo, è molto simile a quello del tiranno, che cerca di rimuovere ogni ostacolo che si oppone all’esercizio del proprio potere assoluto.”

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