La musica non solo si ascolta, ma si vede anche. Oggi si parla di copertine, ma non di quelle che maggiormente ci hanno fatto sognare, anzi, di quelle che le grandi distribuzioni non avrebbero nemmeno voluto immaginare. Oggi parliamo di 10 copertine le quali sono state censurate dal grande mercato per motivi più o meno vari.

1) John Lennon & Yoko Ono – Unfinished Music No.1-Two Virgins

Il primo selfie della storia, considerato come la metafora di due innocenti smarriti in un mondo ormai diventato fuori controllo nel quale non si riconoscevano più. Peccato che la coppia si fece ritrarre fotograficamente in un nudo integrale, fronte e retro su i rispettivi lati della copertina. Peccato che la stessa casa discografica, ritenendo tutto ciò inaccettabile e scandaloso, ritirò 30.000 copie dal mercato. In seguito si arrivò ad un compromesso: o il sequestro del disco o una sovracopertina marrone opaca la quale lasciava visibili solo i volti e il titolo.

2) Nirvana – Nevermind (1991)

Nel 1991 il mondo progrediva a rapidi passi, di conseguenza anche il rischio censura era sempre più alla portata di tutti. Nevermind dei Nirvana non fa eccezione, l’iconica copertina col bambino in acqua fece discutere molto e preoccupò l’eventuale offesa delle famiglie. Il motivo? La visibilità del pene circonciso del piccolo. Un bell’adesivo promozionale con alcuni pezzi contenuti nel disco fu la soluzione ideale.

3) Guns N’ Roses – Appetite For Destruction (1987)

Nel merchandise odierno, l’immagine più iconica dei Guns N’ Roses è la croce con i 5 teschi. Probabilmente la copertina originale di Appetite for Destruction non avrebbe sortito lo stesso impatto positivo. Difatti l’illustrazione di Robert Williams raffigurante un robot e una donna accasciata a terra in strada scatenò paragoni con la violenza sessuale, che fecero optare per una copertina più in stile “metal”.

4) Beady Eye – BE (2013)

Nemmeno il secondo album di Liam Gallagher si è salvato. Beady Eye fu soggetto a censura a causa di un particolare troppo evidente della modella in copertina; pur con le rimostranze di Gallagher, il quale disse che la raffigurazione era “qualcosa di classico”, la cover fu censurata dal mercato globale.

5) Death grips – No Love Deep Web (2012)

Se molte band decidono di raffigurare i propri membri nella copertina, i Death Grips optarono per raffigurare Il Membro di uno dei componenti. Sotto la barra nera è facile intuire cosa si celi. La reazione dell’opinione pubblica: facilmente intuibile. La risposta del proprietario del membro: definì lo scatto profondamente spirituale.

6) Kanye West – My Beautiful Dark Twisted Fantasy (2010)

Anno 2010 e si parla di censura, questa volta a causa di Kanye West e di una rappresentazione a cura di George Condo il quale interpretò il titolo del disco con Kanye West nudo con birrozzo in mano, cavalcato da una nuda signorina, con ali, senza braccia e coda a pois stile Carica dei 101. La “bucolica” immagine naturalistica venne sostituita con l’immagine di una ballerina dopo l’ardua sentenza della legge del mercato globale.

7) The Beatles – Yesterday and Today (1966)

Il mercato americano impose la sostituzione della cover di Yesterday and Today, dal momento in cui alcuni discografici la giudicarono troppo forte. L’immagine originale difatti raffigurava i quattro di Liverpool con camici da macellaio in mezzo a sangue, pezzi di carne e bambole decapitate. L’etichetta discografica fece ritirare quasi tutte le copie e face incollare sopra la nuova copertina. L’originale venne soprannominato Butcher Cover e oggi per i collezionisti ha raggiunto quotazioni da capogiro, ovviamente quelle rare copie scampate dalle grinfie della censura.

8) David Bowie – Diamond Dog (1974)

Uno tra gli album più iconici del duca bianco, un vero e proprio cult tra i fan. Peccato che la copertina fece parecchio scandalo, il motivo? L’artista belga Guy Peellaert raffigurò Bowie in versione ibrida tra uomo e cane, tuttavia i genitali bene in vista fecero storcere il naso. La soluzione fu quella di annerirli ad aerografo.

9) Manic Street Preachers – Journal for Plague Lovers (2009)

Il caso di Journal Plague Lovers dei Manic Street Preachers è decisamente più emblematico. Qui l’elemento “disturbante” non è messo ad uso e consumo dei rotocalchi o del fanservice. Il dipinto di Jenny Saville raffigurante un volto fanciullesco molto tumefatto piacque davvero molto alla band, a tal punto da offendere e sorprendere James Dean Bradfield dopo che i distributori descrissero l’artwork come “un’immagine brutta e disturbante”.

10) The Game – Jesus Piece (2012)

Quando il disappunto arriva dal Vaticano la questione si fa seria. La Santa Sede pare non abbia gradito la raffigurazione di un Gangsta Jesus un po’ più abbronzato del solito, con bandana sul volto e un catenaccio d’oro massiccio al collo. Nulla di cui stupirsi, la Chiesa è solamente abituata ai candelabri d’oro massiccio, tutto il resto è too much.